Giornata mondiale dell’alimentazione 2023

Fame Zero: la ricetta della Fao per sconfiggere la malnutrizione entro il 2030. Inizia anche tu ad utilizzare l'hashtag "famezero" per chiedere ai governi di tutto il mondo di assumere la questione alimentare come priorità assoluta.

Il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione, che nel 2023 è dedicata al tema “L’acqua è vita, l’acqua ci nutre.  Non lasciare nessuno indietro“: 2,4 miliardi di persone vivono in paesi soggetti a stress idrico. Molti sono piccoli agricoltori già in difficoltà a soddisfare le loro necessità quotidiane, in particolare donne, popolazioni indigene, migranti e rifugiati: si fa sempre più aspra la competizione per l’accesso a questa inestimabile risorsa e la scarsità di risorse idriche diventa sempre più causa di conflitti armati.

Giornata mondiale dell’alimentazione

Ci sono i dati a ricordare come ogni giorno 800 persone in più non riescano a procurarsi alcun tipo di cibo, mentre un quarto della popolazione mondiale ne ha troppo. Numeri dietro ai quali si nascondono povertà, guerre e carestie, oppure sprechi alimentari e obesità.
Il numero più impressionante è quello che descrive una situazione che non può lasciare indifferente nessuno: dall’inizio della pandemia da Covid-19, in soli 3 anni, ci sono 150 milioni di persone in più che soffrono la fame.

La Giornata mondiale dell’alimentazione fu istituita dai paesi membri della FAO durante la 20° Conferenza Generale del novembre 1979 su proposta della delegazione ungherese, guidata dall’allora ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Pál Romány. Da allora, la celebrazione viene osservata ogni anno in più di 150 Paesi, per sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo, sulla sicurezza alimentare e per diffondere diete nutrienti per tutti. L’obiettivo principale è incoraggiare le persone, a livello globale, ad agire contro questi problemi, mettendo in risalto ogni anno un tema specifico.

Obiettivo Fame Zero

Diffondere una cultura in favore di un’alimentazione sana accessibile a tutti è il secondo dei 17 Oss (Obiettivi di sviluppo sostenbiile) della Fao. Il primo è la lotta contro la povertà. Ed è proprio questa una delle cause maggiori della denutrizione nel mondo. Chi non ha i soldi non può comprare il cibo, tanto in un Paese del Terzo Mondo quanto nel quartiere accanto.

I dati del Global Hunger Index mostrano che le situazioni più critiche – come facile immaginare – si trovano in Africa centrale e meridionale, in alcune zone del Medio Oriente come Iraq e Afghanistan, India, Cambogia e Filippine. Ma per alcuni stati, come il Burundi o il Sud Sudan, non è stato possibile collezionare dati sufficienti per capire in quale posizione della classifica inserirli. Per quanto riguarda gli altri, proseguendo di questo passo sono almeno 50 i Paesi che si presenteranno all’appuntamento del 2030 senza aver raggiunto l’obiettivo Fame Zero. E’ evidente quindi come gli sforzi debbano essere incrementati con urgenza.

Le cause della malnutrizione

Da dove ha origine la fame nel mondo è abbastanza ovvio. La denutrizione va di pari passo con la povertà, le guerre e i cambiamenti climatici. La maggior parte delle popolazioni malnutrite vive in Paesi devastati dalla guerra. Le battaglie distruggono i campi, le persone abbandonano le case e si ritrovano senza cibo, nuovi conflitti possono nascere proprio per accaparrarsi le poche risorse alimentari disponibili. A questo si aggiunge l’inquinamento e l’aumento delle temperature, che si portano dietro un maggior numero di alluvioni, tempeste tropicali e siccità. Raccolti distrutti, allevamenti senza mangimi e mari spopolati.

Oppure supermercati con gli scaffali strabordanti di prodotti a basso costo, cibi spazzatura con scarsi valori nutrizionali e un alto apporto di grassi e zuccheri, un’eccessiva quantità di carne disponibile in diverse forme. Quasi 2 miliardi di persone sono in sovrappeso, 600 milioni sono obese e si tratta di numeri in crescita. Così come aumentano anche le malattie e i decessi causati dalla sovralimentazione. Un meccanismo che produce scarti alimentari, abuso di confezioni di plastica e altri materiali non biodegradabili, agricoltura e allevamento intensivi. In altre parole: emissioni di anidride carbonica, che peggiorano i cambiamenti climatici. Un sistema dove perdono tutti.

La proposta della Fao

Per eliminare la malnutrizione dalla faccia della Terra, la Fao propone quattro ingredienti:

  1. Sicurezza alimentare: una redistribuzione del cibo in modo equo, affinché nessuno resti a mani vuote.
  2. Alimentazione sana: cibi con u buon apporto di proprietà nutritive accessibili a tutti e promozione di un regime alimentare salutare, responsabile e a basso impatto ambientale. Anche mangiare cibo spazzatura tutti i giorni è un problema di malnutrizione e di inquinamento
  3. Agricoltura sostenibile: rendere la produzione di cibo sostenibile per l’ambiente, che sia nei campi, negli allevamenti o in mare
  4. Combattere la povertà: è il primo obiettivo della Fao, ma è strettamente legato alla malnutrizione perché, come ti dicevo prima, in qualunque parte del mondo servono soldi per avere accesso agli alimenti. La crescita economica deve essere controllata e coinvolgere tutti o rischia di aumentare il divario fra ricchi e poveri.

Chi prepara la ricetta

Fame Zero non è una campagna di sensibilizzazione, ma un obiettivo che dura nel tempo. La Fao però approfitta della Giornata mondiale dell’alimentazione per ricordare che tutti abbiamo un ruolo da svolgere e lancia l’hashtag #famezero perché ciascuno possa unirsi alla richiesta rivolta ai leader politici e ai governi di avere più attenzione agli effetti e alla lotta contro i cambiamenti climatici e di tutelare le fasce più deboli. Ma anche il controllo dei mercati affinché i prezzi siano equi anche per i piccoli agricoltori è un passo fondamentale in questa missione.

Tenendo presente che il 90% delle aziende agricole nel mondo è a conduzione familiare, spinge i piccoli produttori a unirsi in cooperative per aumentare la propria voce in capitolo: maggiore accesso alle risorse, massimizzazione dei profitti e sviluppo di strategie comuni in favore dell’ecostenibilità. Ma una volta coltivati gli ortaggi, diventano importanti le aziende del settore privato. Come quelle finanziarie che aiutano le imprese ad accedere a strumenti di supporto economico, o i supermercati che decidono da chi rifornirsi, ma anche le compagnie di telecomunicazione e i mezzi di informazione che permettono agli agricoltori di tenersi aggiornati sulle novità del settore.

Infine, la Fao chiede aiuto ai bambini e ai ragazzi fra i 5 e i 19 anni: disegnando sopra un poster un’idea per raggiungere l’obiettivo Fame Zero si può partecipare al concorso della Giornata mondiale dell’alimentazione. Ma anche tu hai un ruolo fondamentale in questa missione, facendo spesa e consumando il cibo in modo informato e responsabile.

Scarica la brochure della Fao

Giornata mondiale dell’alimentazione 2023

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