Cittadini custodi della cultura contadina

Cittadini custodi della cultura contadina

RISCOPRIRE LE MATRICI RURALI PER DISEGNARE IL FUTURO

Il futuro ha bisogno di radici solide

Sono passati poco più di cinquanta anni da quando l’Elba è passata da un’economia di sussistenza, basata sull’agricoltura, l’estrazione mineraria, la navigazione e la pesca,  al mercato del turismo. La profonda trasformazione del paesaggio, con l’abbandono della maggior parte dei terreni vitati - che arrivavano a 5.000 ettari e oggi si sono ridotti a 300 - è stata accompagnata da una repentina modifica degli stili di vita, delle tradizioni, delle usanze. I giovani conoscono poco la storia dell’Isola, dei loro avi, dei luoghi che hanno subito profonde trasformazioni. Eppure sono proprio i luoghi ad avere un’anima, a raccontare la presenza e la fatica degli uomini.
I latini lo sapevano bene ed a loro attribuivano un "genius loci", uno spirito, un nume tutelare, un depositario della comunità (nell’antichità pensare che l’ambiente non avesse una propria anima era inconcepibile: “Nullus locus sine genio”).

La riscoperta del genius loci può aiutare a rinsaldare il legame della comunità col territorio. Consente di valorizzare identità, realtà e tradizioni locali consolidate nel tempo e allo stesso tempo si concilia con lo sviluppo economico puntando ad un turismo sostenibile da un punto di visa ambientale, culturale e sociale. Conciliare conoscenza, competenza e amore per la propria terra significa far dialogare impresa, istituzioni, mondo scolastico e terzo settore, fornendo un plus competitivo per dialogare con il mondo, pur partendo dalle identità locali, per rinnovarle in una visione glocal.

Cittadini custodi della cultura contadina
Gurguglione dell'Elba

Agricivismo come formula per combattere l'abbandono e il dissesto, ma anche come leva di sviluppo sostenibile

Lo scopo del progetto è quello di presentare e introdurre modelli di agricoltura ecosostenibile, di “agricoltura sociale” ai sensi dell’art. 2 della L. n.14 del 18 agosto 2025 e successive modificazioni, capaci di favorire il recupero e l’insediamento di attività agricole in un terreno svantaggiato ma di particolare interesse paesaggistico. Oltre al recupero di aree abbandonate, alla trasmissione di conoscenze fra coloro che ancora hanno memoria degli antichi metodi di coltivazione, il progetto guarda al mondo giovanile, per favorire un ritorno alla terra, non più visto come luogo di fatica ma come opportunità per formare figure professionali che possono sviluppare attività legate al turismo: agriturismo, wine trekking, ristorazione a km 0, aziende agricole, ecc.

L’apporto del volontariato alla progettazione e alla realizzazione delle azioni di recupero del territorio e delle tradizioni agricole, anche attraverso un calendario di iniziative collaterali di tipo culturale e artistico, è propedeutico alla salvaguardia di un patrimonio identitario materiale e immateriale della comunità per la quale la ruralità ha rappresentato a lungo una delle maggiori, se non uniche, fonti di sostentamento.

Raccontare ai giovani i luoghi della loro isola e coloro che li hanno abitati, affidare loro la tutela di quella terra, imparare da coloro che conoscevano il ritmo del tempo e delle stagioni, è un’occasione unica per  renderli partecipi e consapevoli, attori di un profondo cambiamento culturale che parte dal recupero della memoria, del lessico e dei gesti antichi, per diventare occasione di futuro.

Secondo la logica degli  “interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio” ai sensi del D.L. n.42 del 22.1.2004, le aree abbandonate dovrebbero essere oggetto di recupero da parte delle comunità locali, per le peculiarità di interesse paesaggistico e ambientale e per la particolare qualità, storicamente comprovata delle produzioni.  Altrettanto importante la messa in sicurezza dei terreni abbandonati. Il recupero degli antichi terrazzamenti, prescelti fin dagli albori dell’agricoltura per le coltivazioni, arginando criticità gravissime e minacciose come - soprattutto - il dissesto idrogeologico.

Progetti esemplari

Patrizia Lupi

Un progetto seguito per SIMTUR dall'Associata

Patrizia Lupi

Direttrice del magazine Enjoy Elba
Nel coordinamento SIMTUR Italia Centrale
MARCIANA MARINA / TOSCANA