Tratturi dell’Alto Molise

Una porzione di territorio in cui i tratturi, antiche vie armentizie che rimandano alla tradizione della transumanza, ancora ben conservate e dotate di specifica segnaletica, possono contribuire a valorizzare il territorio attraverso il turismo rurale

Il paesaggio alto-molisano, caratterizzato da ampi pascoli intervallati da boschi e aree coltivate a mais, legumi, patate e farro, è ben rappresentato dall’area di 1472 ettari tra Collemeluccio e Montedimezzo.

La significatività del paesaggio è legata ai pascoli e alla persistenza del tratturo Celano-Foggia, lungo 127 km e largo circa 110 m, che risale all’epoca dei Sanniti. È uno dei tratturi meglio conservati del territorio alto-molisano, che nei secoli passati ha rivestito un ruolo determinante per la formazione di quel complesso sistema economico e sociale che ha accompagnato la transumanza e che ha caratterizzato l’intera area.

Numerosi sono i segni dell’uomo lungo il tratturo, dalla toponomastica riferibile alla transumanza alla realizzazione di fontanili, luoghi di culto, ricoveri e taverne, fino alla formazione di piccoli nuclei e poi di centri abitati: gli insediamenti di Pescolanciano, Civitanova del Sannio e Montalto di Rionero si sono formati infatti in prossimità del tratturo Castel di Sangro-Lucera e di quello di San Pietro Avellana in prossimità del Celano-Foggia.

Se l’estensione del tratturo è rimasta invariata, ne è invece mutato l’uso: certamente sarebbe anacronistico pensare a una riattivazione della transumanza, se non per occasionali manifestazioni culturali sul recupero delle tradizioni, ma le antiche vie armentizie, ben conservate, possono essere valorizzate per il turismo rurale, escursionistico e scolastico. Il percorso del tratturo è peraltro molto ben segnalato all’interno dell’area, con specifica segnaletica.

Il paesaggio pastorale locale presenta una buona integrità. Le radure sono regolarmente sfalciate mentre la gestione dei terreni boscati e pascolivi avviene attraverso i piani di gestione forestale.
La vulnerabilità dell’area è legata soprattutto al persistere dei fenomeni di abbandono con l’avanzata del bosco sui pascoli. Scarsa è infine la manutenzione dei piccoli e caratteristici ricoveri in pietra, i thòlos.

Tratturi dell’Alto Molise

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