Limoneti terrazzati della Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana è legata non solo alle straordinarie valenze sceniche, ma anche alla importanza storica degli estesi sistemi di terrazzamenti di rilevante valore produttivo, conservativo, storico, ed estetico-percettivo, che trova protagonista la coltivazione di agrumeti
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2 Agosto 2023
L’area riguarda circa 835 ettari di agrumeti posti sui terrazzamenti dei versanti meridionali della Costiera Amalfitana, situati nei comuni di Maiori, Minori, Ravello, Atrani, Scala e Amalfi.
La significatività del paesaggio è legata non solo alle straordinarie valenze sceniche, ma anche alla importanza storica degli estesi sistemi di terrazzamenti di rilevante valore produttivo, conservativo, storico, ed estetico-percettivo: si tratta infatti di una imponente opera di ingegneria ambientale la cui edificazione è durata otto secoli, dal XII secolo fino all’inizio del Novecento.
Sui versanti terrazzati è oggi praticata la coltivazione dello Sfusato di Amalfi, pregiata cultivar di limone impiegata sia per il consumo fresco, sia per la produzione di sorbetti e liquori. A protezione degli agrumeti sono le tradizionali coperture dette pagliarelle o incannucciate: stuoie di paglia ombreggianti che hanno la funzione durante l’estate di rallentare i processi di maturazione, consentendo l’ottenimento di pregiate produzioni tardive, ma anche il riparo dal vento e dalla salsedine.
All’interno dell’area i sistemi terrazzati appaiono ancora sufficientemente integri, anche se i processi di abbandono hanno favorito l’avanzata della vegetazione sui terrazzi e alcune dinamiche urbanistiche hanno compromesso il carattere eminentemente agricolo del paesaggio.
In tale contesto si evidenza come la vulnerabilità sia legata soprattutto allo stato dell’agricoltura, che continua ad attraversare una difficile crisi di vitalità, testimoniata da crescenti dinamiche di abbandono colturale. Le ragioni sono strutturali, tutte riconducibili a una insufficiente redditività legata all’onerosità dei sistemi tradizionali di conduzione dei fondi e di manutenzione dei terrazzi, per la quale scarseggiano le maestranze qualificate. Il costo sociale del declino paesaggistico della Costiera è molto elevato, e minaccia di colpire anche le attività turistiche e balneari, che stentano ancora a comprendere come il paesaggio rurale rappresenti la sola risorsa per le economie dell’area.
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