Castagneti del Vulture-Melfese

BASILICATA. I castagneti rappresentano per il Vulture una tessera paesistica fortemente significativa, che caratterizza le pendici dell'antico vulcano esprimendo a pieno titolo il significato della definizione di "civiltà del castagno".

L’area è costruita da castagneti che si sviluppano in ambiente alto-collinare e submontano, per circa 1637 ettari, di proprietà prevalentemente private che si estendono nei territori comunali di Atella, Barile, Melfi, Rapolla, Rionero in Vulture.

I castagneti rappresentano per il Vulture e per l’agro di Melfi una tessera paesistica fortemente significativa che caratterizza le pendici dell’antico vulcano, esprimendo a pieno titolo il significato della definizione di “civiltà del castagno“, utilizzata per descrivere l’importanza di questo tipo di bosco nella storia italiana.

Nell’area del Vulture il castagneto assume, oltre che un grande valore estetico-paesaggistico, un forte valore storico-identitario tanto che già nelle Costituzioni di Melfi (1231) venivano sancite delle norme volte a tutelare i castagneti, coltivati soprattutto per scopi alimentari, dai danni provocati dal bestiame. L’area si presenta abbastanza integra dal punto di vista della struttura dei castagneti, soprattutto nelle zone oggetto di una regolare manutenzione.

Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle piante monumentali di castagno che andrebbero identificate e conservate anche se non produttive.
Elementi di vulnerabilità per l’area sono il graduale abbandono della coltura e i rischi di attacchi parassitari. Il Monte Vulture infatti è stato inserito nella Rete Natura 2000 con la creazione di un SIC e di una ZPS: ciò paventa il rischio di una progressiva evoluzione verso il bosco misto, con la perdita delle caratteristiche peculiari del paesaggio storico dei castagneti da frutto.

Castagneti del Vulture-Melfese

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