Riviera dei cedri

CALABRIA. La Riviera dei Cedri rappresenta un paesaggio altamente significativo, non solo per le caratteristiche di unicità della coltura, ma anche per le lontane origini storiche, nate durante la cattività babilonese (585-539 a.C.)

Il paesaggio costiero delle coltivazioni di cedri interessa circa 635 ettari della costa tirrenica dei comuni di Santa Maria del Cedro, Scalea, Orsomarso e Santa Domenica Talao.

La Riviera dei Cedri rappresenta un paesaggio altamente significativo, non solo per le caratteristiche di unicità della coltura, ma anche per le lontane origini storiche della stessa. Gli Ebrei si erano imbattuti nel cedro durante la cattività babilonese (585-539 a.C.) e, dal 136 a.C., cominciarono a usarlo per la Festa dei Tabernacoli diffondendolo dopo la diaspora, in tutto il Mediterraneo, compresa la Calabria dove era arrivato con i Greci, già nel III secolo a.C. Ancora oggi gli Ebrei restano i più importanti acquirenti dei frutti.

La tecnica di coltivazione è volta a proteggere le piante ed i frutti, con pali verticali a ridosso delle piante e altri orizzontali per sistemare a pergolato i rami. I cedri prodotti oggi in queste zone sono riconosciuti quali Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole e la tipologia “Liscio di Diamante” fa parte dei prodotti Arca del Gusto di Slow Food.

Nonostante la coltura del cedro si sia fortemente ridotta permangono situazioni caratterizzate da una buona integrità paesaggistica. Al Catasto agrario del 1929 si registravano 220 ha a cedro, arrivati a 270 negli anni ’70, scesi nel 1991 a soli 40 ha e risalita agli attuali 70 ha. Nel 2010 sono stati realizzati due grandi impianti di cedri all’interno di serre coperte da pannelli fotovoltaici, strutture che non conservano nessun elemento del paesaggio storico e, anzi, impattano negativamente dal punto di vista estetico.
La principale causa di vulnerabilità è la forte diminuzione della richiesta di cedri, assieme alla sostituzione delle coperture invernali realizzate con stuoie di canne con reti in plastica.

Riviera dei cedri

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