Pascoli della Murgia Materana
BASILICATA. Nel corso dei secoli, il territorio murgiano è stato dominio di pastori e mandriani che abitavano in piccoli villaggi ricavati da caverne naturali: casali, villaggi e chiese rupestri conservano ancora oggi intatto il fascino dell'insediamento in grotta.
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26 Luglio 2023
L’area a pascolo della Murgia materana si sviluppa per 2969 ettari nel territorio comunale di Matera La significatività dell’area della Murgia materana rispetto all’Alta Murgia è rappresentata non solo dalla particolarità del paesaggio, ma anche da una presenza antropica che inizia a interessare l’area già nel Paleolitico.
Numerose testimonianze delle fasi storiche di questo territorio si conservano presso il Museo nazionale Domenico Ridola a Matera, mentre reperti del periodo greco e romano affiorano in varie località. Si suppone che nel corso di questi secoli il territorio murgico fosse dominio di pastori e mandriani che abitavano in piccoli villaggi ricavati dall’adattamento di caverne naturali. Tali comunità lasceranno un segno indelebile del rapporto tra uomo e natura: casali, villaggi e chiese rupestri conservano ancora intatto il fascino dell’insediamento in grotta.
A queste strutture si affiancano gli jazzi, ovili realizzati in pietra a secco. L’importanza archeologica dell’area è legata anche alle numerose chiese rupestri che costellano l’area, risalenti a un arco temporale che dall’Alto Medioevo giunge sino al secolo XIX.
Il paesaggio si mostra ancora molto integro. Aspetti di vulnerabilità, oltre a singoli episodi di degrado, discariche abusive o dissodamenti, sono legati alla gestione dei pascoli, formazioni secondarie derivanti dalla presenza di fattori di disturbo (fuoco e pascolamento) che hanno bloccato il naturale dinamismo della vegetazione consentendo di ottenere il paesaggio attuale. La prolungata assenza di tali fattori innescherebbe nuovamente il percorso evolutivo verso la vegetazione forestale climatica di riferimento, con ogni probabilità rappresentata da un querceto caducifoglio termofilo, portando alla perdita del paesaggio storico.
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