Oliveti terrazzati di Vallecorsa
L'area è caratterizzata dal grande fascino di un "paesaggio di pietra": a colpi di mazza gli uomini hanno spaccato i blocchi e creato un'infinità di muri a secco, pozzi, case e cisterne, ma soprattutto per il sostegno di terrazze su cui hanno insediato le piante d'olivo
314 LETTORI DAL
2 Agosto 2023
L’area, costituita da una serie di oliveti terrazzati estesi per circa 1314 ettari ricavati dal modellamento dei blocchi di calcare, è posta nel comune di Vallecorsa ed in minima parte nel comune di Castro dei Volsci.
La significatività dell’area è dovuta alla persistenza storica e al grande fascino di un “paesaggio di pietra” dove il modellamento carsico dei blocchi di calcare affioranti è stato assecondato e ricalcato dal lavoro contadino, per fare posto alla coltura dell’olivo. A colpi di mazza gli uomini hanno spaccato i blocchi e creato un’infinità di muri a secco per la protezione delle greggi e dei campi, per la creazione di pozzi, la costruzione di case e cisterne, ma soprattutto per il sostegno di terrazze e terrazzine su cui hanno insediato le piante d’olivo.
I muri a secco qui prendono il nome particolare di “macere“, e il loro aspetto solido e imponente gli è conferito dallo spessore (in media di un metro), dall’altezza che varia dai 2 ai 3,5 metri e dalla dimensione dei blocchi di pietra calcarea sovrapposti l’uno sull’altro senza l’impiego di materiali leganti. Oltretutto, per evitare pressioni e tiraggi che provocherebbero frane, quasi ogni pianta qui viene ulteriormente ingabbiata tanto che non è raro imbattersi in terrazze costruite per l’alloggio di un solo esemplare arboreo.
Il paesaggio dell’area presenta notevoli caratteristiche di integrità, con elementi di grande interesse non soltanto collegati alla presenza dell’olivo, ma anche ad altre colture agricole e ai pascoli posti lungo le pendici montane.
Per quanto riguarda la vulnerabilità, essendo quasi scomparsa la pastorizia, l’olivicoltura pascolata con cui si facevano pernottare le pecore sotto gli oliveti per concimarli è stata sostituita dalla concimazione chimica e dall’utilizzo degli erbicidi per la pulitura dei terreni. Il rischio maggiore è la definitiva crisi di questa forma di olivicoltura per l’abbandono da parte delle popolazioni locali che ne sono i principali garanti. Oltre alla perdita di un paesaggio straordinario ciò darebbe luogo anche a importanti fenomeni di dissesto idrogeologico.
Condividi con amici e follower...
SEMPRE INFORMATA/O!
Per rimanere aggiornata/o sulle novità di SIMTUR (eventi, progetti, attività, notizie dai territori), non dimenticare di seguire la pagina Facebook.
Il bottone "Mi piace" è importante ma non più sufficiente: è necessario cliccare sui 3 puntini e spuntare la voce "Segui".
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!
E' sufficiente inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo e accettare la privacy policy per iniziare a ricevere la newsletter di SIMTUR.
Se ti fa piacere, puoi anche iscriverti al canale Telegram. È gratis e puoi annullare l'iscrizione in qualsiasi momento, senza impegno...