Oliveti della Coroncina

L'area degli oliveti di Caldarola vede, accanto alle predominanti colture olivicole di lontana origine storica, boschi cedui di roverella, aree incolte in fase di forestazione spontanea e pascoli con tracce di antichi vigneti

Pur presenti in modo non continuativo, gli oliveti della Coroncina, estesi per circa 840 ettari nel territorio comunale di Caldarola ed in minima parte in quelli di Belforte del Chienti e di Serrapetrona, donano un’impronta caratteristica al paesaggio locale.

La significatività dell’area degli oliveti di Caldarola risiede nella persistenza di un mosaico paesaggistico, in cui alle predominanti colture olivicole di lontana origine storica sono associati boschi cedui di roverella, aree incolte in fase di forestazione spontanea e pascoli con tracce di antichi vigneti, oltre alla presenza di numerose siepi e alberature che delimitano i campi: si tratta di oliveti di modeste dimensioni, su terreni spesso scoscesi e a bassa fertilità, con un’esposizione prevalente a sud e sud-est, che in alcuni casi mantengono il sesto di impianto sparso a bassa densità, senza schemi di impianto rigidi.

Il paesaggio degli oliveti della Coroncina, nelle varie tessere che lo compongono, si presenta nel complesso integro: assieme ad oliveti con schemi di impianto tradizionali si osservano però nuovi oliveti caratterizzati da alta densità del numero delle piante e filari ravvicinati, che snaturano i modelli dell’olivicoltura tradizionale. Le tecniche di coltivazione rimangono tradizionali, si ricorre alla concimazione organica con letame e generalmente non si fa irrigazione.
Un elemento di vulnerabilità è rappresentato dalle intensivizzazioni che portano a una progressiva specializzazione della coltura. Un altro rischio per gli oliveti è costituito dalle condizioni pedologiche difficili e dalle basse temperature nel periodo invernale, anche con possibilità di gelate tardive.

Oliveti della Coroncina

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