Colture promiscue della bassa Irpinia

Il paesaggio tipico della collina irpina trova la coltivazione tradizionale della vite, che segue lo schema di impianto dell'alberata taurasina, dal quale il settore viti-vinicolo produce il Taurasi DOCG

Si tratta di un mosaico paesaggistico collinare caratterizzato da una molteplicità di usi del suolo, situato a cavallo dei territori comunali di Taurasi, Montemiletto, Lapio, Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Torre Le Nocelle, esteso per circa 1373 ettari.

La significatività dell’area è legata alla persistenza storica dei paesaggi tipici della collina irpina, caratterizzati da un mosaico composto da una molteplicità di usi del suolo, con un sistema complesso di seminativi, orti arborati vitati, oliveti e aree a vegetazione arborea.

La coltivazione tradizionale della vite segue lo schema di impianto dell’alberata taurasina, prevede di  maritare la vite ad un acero campestre potato a circa 1,4-1,8 metri da terra o ad un sostegno morto; i tralci vengono fatti correre da un sostegno, vivo o morto, all’altro, così da formare una vera e propria rete a maglia quadrata.

L’uso agricolo della bassa collina irpina è storicamente caratterizzato da un rapporto variabile, ma generalmente equilibrato, tra seminativi nudi e arborati, colture legnose specializzate (vigneti, oliveti, noccioleti), legati al frazionamento della proprietà.

Per quanto riguarda l’integrità, il paesaggio è ancora caratterizzato da un’apprezzabile vitalità del presidio agricolo, con assetti ed equilibri non completamente alterati dalla trasformazione urbana.
La vulnerabilità appare fortemente legata al settore viti-vinicolo, che rappresenta l’attività trainante, con il vino DOCG Taurasi che ha oramai acquisito fama internazionale. Questo potrebbe generare, ed in parte ciò è già avvenuto, fenomeni di intensivizzazione eccessiva che rischiano di destrutturare il mosaico paesaggistico tradizionale a favore di impianti di vigneti moderni a spalliera.

Colture promiscue della bassa Irpinia

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