Castagneti di Canepina

LAZIO. I castagneti di Canepina ha visto la ripresa della castanicoltura negli ultimi vent'anni, dopo la crisi di metà Novecento, grazie anche all'istituzione della Castagna dei Monti Cimini DOP.

I castagneti di Canepina sono parte integrante del complesso dei castagneti dei Monti Cimini e ricoprono circa 1706 ettari, localizzati principalmente nel comune di Canepina ed in parte nei territori comunali di Vallerano, Caprarola, Viterbo e Soriano nel Cimino.

La significatività dell’area è dovuta alla persistenza storica dei castagneti da frutto, un tipo di bosco che per secoli ha costituto la base economica e alimentare delle popolazioni appenniniche. I castagneti venivano governati sia “a fustaia” per la produzione dei frutti, sia “a ceduo” per la produzione di legna e altri assortimenti da lavoro e da opera. Il legname di castagno ha stimolato nel tempo la nascita di un fiorente artigianato legato alla sua lavorazione e una lunga tradizione di mastri bottai, che proprio a Canepina hanno continuato a costruire botti da vino fino a qualche decennio fa.

Nei castagneti da frutto era pratica molto diffusa il pascolo in bosco degli ovini, per tenere pulito il sottobosco, un’attività che ha notevolmente caratterizzato sia la struttura interna dei boschi di castagno sia le forme del paesaggio.

L’integrità dell’area è buona ed è dovuta alla ripresa negli ultimi vent’anni della castanicoltura dopo la crisi di metà Novecento, grazie anche all’istituzione della Castagna dei Monti Cimini DOP.
Nonostante la buona situazione dei castagneti di Canepina sono presenti alcuni elementi di vulnerabilità, come il fatto che le piante con dimensioni notevoli siano sempre più rare e oggetto di varie patologie, tra cui il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus). Il pascolo degli ovini in bosco non viene più praticato, perdendo l’interazione tra castanicoltura e pascolo che ha per secoli modellato buona parte del paesaggio montano appenninico.

Castagneti di Canepina

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