Campi aperti della Baronia di Carapelle

ABRUZZO. I Piani della Baronia di Carapelle sono campi aperti posti nei Piani Viano e Buto (cioè "pieno" e "vuoto"), in un'area che rientra integralmente nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

I Piani della Baronia di Carapelle, sono campi aperti posti nei Piani Viano e Buto (cioè “pieno” e “vuoto”), un avvallamento a forma di otto allungato, posti in un’area estesa circa 564,53 ha nei comuni di Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castelvecchio Calvisio, in provincia dell’Aquila: un’area che rientra integralmente nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

La significatività dell’area è legata alla persistenza storica e alla bellezza di un paesaggio legato al pascolo e alla conformazione dei campi aperti. Già attraversata in epoca romana dalla via Claudia Nova, tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento, la Baronia di Carapelle era un vasto e importante dominio feudale, ove si svilupparono agricoltura e pastorizia.

L’economia pastorale è il tratto prevalente di quest’area, mentre la produzione agricola ha una funzione legata soprattutto all’autoconsumo familiare. I campi aperti traggono origine da un sistema agronomico fondato su pratiche comunitarie, connesse a servitù d’origine medioevale. Tutta l’area presenta ancora caratteristiche di altissima valenza paesaggistica.

I coltivi sono circondati da estesi pascoli e macchie boschive, i campi sono coltivati in maniera estensiva, con colture e pratiche tradizionali. Di particolare pregio è la coltivazione delle leguminose (lenticchie, cicerchie), di cereali (farro, grano solina, orzo) e di patate. La vulnerabilità dell’area è legata alla diminuzione delle attività agro-pastorali che determina un continuo abbandono delle coltivazioni, accompagnato dal proliferare di fauna selvatica.

Campi aperti della Baronia di Carapelle

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