Campi a farro di Monteleone di Spoleto
La coltivazione di farro di Monteleone di Spoleto risale all'epoca romana, oggi praticata ad agricoltura biologica. Oltre al farro, sono presenti mandorli, noci e colture leguminose come fagioli, ceci, fave e cicerchie
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21 Agosto 2023
Le coltivazioni di farro di Monteleone di Spoleto si trovano nell’omonimo comune e si estendono per 1696 ettari.
La significatività dell’area risiede nella persistenza storica di una coltura tradizionale come quella del farro, risalente all’epoca romana, la quale contribuisce senza dubbio a connotare la comunità locale e il suo paesaggio. Il diserbo chimico non è mai stato praticato, la pianta è lasciata crescere secondo i canoni dell’agricoltura biologica.
Oltre al farro, alberi da frutta come mandorli e noci si alternano alle colture erbacee e leguminose da granella (fagioli, ceci, fave e cicerchie). Vista la natura montuosa e collinare, il territorio è da sempre particolarmente adatto alla zootecnia, alla quale si dedica parte della popolazione.
L’integrità del paesaggio delle colture di farro si mantiene buona e anzi, dopo una leggera inflessione, si è registrato un nuovo aumento. La zona coltivabile è ancora suddivisa mediante l’uso di siepi e alberi, senza recinzioni. In ripresa è anche la pastorizia, che ha visto notevolmente incrementare i capi di ovini.
La vulnerabilità del paesaggio di Monteleone è dovuta all’elevata età media degli addetti al settore, e quindi al concreto rischio dell’abbandono dei campi. Nonostante la presenza di aziende biologiche forte è il rischio che l’agricoltura intensiva prenda il sopravvento nella zona.
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