Altopiano di Macereto
Il paesaggio dell'altopiano di Macereto si caratterizza per pascoli mantenuti integri dalle greggi: è infatti ancora praticata la transumanza. Nell'area permangono ancora esemplari di pecora sopravissana
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4 Agosto 2023
L’altopiano di Macereto, esteso per circa 3114 ettari nei territori comunali di Ussita, Visso, Acquacanina, Fiastra, Fiordimonte e Pieve Torina, è uno degli elementi paesaggistici distintivi del comprensorio dei Monti Sibillini.
L’area possiede una elevata significatività, motivata non solo dalla persistenza storica di ampi pascoli arborati, ma anche perché in questo contesto si inserisce il santuario bramantesco del 1529, la maggiore espressione del Cinquecento rinascimentale marchigiano.
Gli usi civici che gravano sulla zona hanno impresso un carattere distintivo al paesaggio, in massima parte privo di recinzioni.
Il paesaggio dell’altopiano di Macereto possiede un’elevata integrità: i pascoli secondari sono mantenuti integri dalle greggi che nel periodo compreso tra giugno e ottobre vengono condotti nella zona. Oltre ai capi ormai stanziali, che ammontano a circa 3000 unità, molti altri vengono condotti al pascolo durante il periodo estivo: è infatti ancora praticata la transumanza. Permangono ancora esemplari di pecora sopravissana.
La vulnerabilità del paesaggio dei pascoli di Macereto resta legata all’elevata percentuale di abbandono delle attività pastorali, che ha come logica conseguenza la completa scomparsa di molti pascoli. La contrazione del numero dei capi di bestiame favorisce l’affermarsi di nuove piante erbacee spontanee, ma soprattutto l’instaurarsi di fenomeni di successione secondaria evidenziati dalla formazione di arbusti, in particolare di ginepro, a lungo protetto dalla legislazione regionale.
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