Altopiani della Sila
CALABRIA. La Sila è descritta, fin dagli autori romani, come una zona caratterizzata da boschi estesi e dotati di piante maestose che lasciano gradualmente il posto ai pascoli, creando un sistema silvo-pastorale di durata plurisecolare caratterizzato dalla transumanza
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26 Luglio 2023
Si tratta di un paesaggio silvo-pastorale, esteso per circa 958 ettari, costituito da pascoli frammisti al bosco, caratterizzato dalla presenza di aree pianeggianti sulle quali da secoli si esercita la transumanza. L’area, compresa nel Parco Nazionale della Sila, è posta a cavallo dei territori comunali di Spezzano della Sila, Spezzano Piccolo, Pedace e Serra Pedace.
La significatività dell’area è legata all’importanza storica della Sila, già descritta dagli autori romani come una zona caratterizzata da boschi estesi e dotati di piante maestose, che con la progressiva colonizzazione e la deforestazione, spesso attraverso l’uso del fuoco, lasciano gradualmente il posto ai pascoli, creando un sistema silvo-pastorale di durata plurisecolare caratterizzato dalla transumanza.
La razza bovina più diffusa è la podolica dal cui latte si produce oggi il caciocavallo Silano a marchio DOP. Tra le piante del bosco troviamo il faggio (Fagus sylvatica), il pino laricio (Pinus nigra calabrica), il pino loricato (Pinus leucodermis). La vegetazione arbustiva è costituita da ginepro emisferico (Juniperus hemisphaerica) e piante erbacee tra cui alcune esclusive dell’ambiente calabrese come Alchemella australica, Soldanella calabrella, Lereschia thomasii.
L’integrità dell’area è legata alla persistenza plurisecolare del pascolo e la scarsa pressione antropica che hanno permesso a questo paesaggio di arrivare fino a noi, mantenendo caratteristiche assai simili a quelle descritte nei secoli scorsi. Uno dei suoi principali caratteri di continuità è la struttura caratterizzata dalla presenza alternata di spazi pascolati e aree boscate, a gruppi o singole.
Per ciò che riguarda la vulnerabilità si osserva che negli ultimi cinquant’anni la diminuita pressione antropica ha fatto sentire i suoi effetti, tramite l’aumento della superficie dei boschi e la diminuzione dei seminativi, dei prati e dei pascoli. Un altro elemento di vulnerabilità è rappresentato dai flussi turistici, per la presenza della stazione sciistica di Moccone e per il disordinato turismo estivo.

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