Agrumeti della Conca d’Oro
Il paesaggio di Ciaculli, caratterizzato da terrazzamenti in pietra, è coltivato a frutta: il mandarino "tardivo di Ciaculli", il mandarino Avana, le nespole giganti rosse, i limoni, albicocche e arance
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19 Agosto 2023
Il paesaggio dell’agrumicoltura periurbana, esteso circa 792 ettari, è posto nella estremità orientale del comune di Palermo ed in minima parte nei territori comunali di Villabate e Misilmeri.
La significatività dell’area è dovuta alla persistenza storica dell’agrumicoltura tradizionale, risalente alla dominazione araba, che ha fatto sì che la pianura che circonda la città di Palermo fino alla metà del secolo scorso fosse un unico grande “giardino” – come intendono gli agricoltori siciliani quando si riferiscono a un frutteto – soprattutto se di agrumi.
Nelle parti a quote più elevate, ai piedi dei rilievi calcarei, gli agrumi si trovano su terrazzamenti in pietra. Tra i frutti coltivati, il più diffuso è il mandarino “tardivo di Ciaculli”, al quale si affiancano il mandarino Avana, le nespole giganti rosse di Ciaculli, i limoni e piccole quantità di albicocche e arance.
Il paesaggio di Ciaculli e di Croceverde mantiene oggi una buona integrità, essendo stato risparmiato dall’espansione edilizia di Palermo negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. L’elevato grado di parcellizzazione delle superfici aziendali aumenta la vulnerabilità di questo sistema, non consentendo di ridurre i costi di produzione. A ciò si aggiunge la crescente pressione della città con la progressiva diffusione, spesso illegale, dell’abitato, che rischia di alterare irreversibilmente i valori rappresentati da questo paesaggio storico.
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