Aiuti accoppiati
Sono gli aiuti legati alla produzione dell’attuale sistema dei pagamenti diretti. Essi sono concessi entro determinati limiti quantitativi e sono legati a rese, superfici o numero di capi fissi.
La percentuale del massimale che è possibile destinare agli aiuti accoppiati è pari all’8%. Nei paesi, come l’Italia, che in passato hanno dedicato più del 5% dei pagamenti diretti ai pagamenti accoppiati, al sostegno accoppiato può essere destinato il 13% del massimale nazionale. In entrambi i casi la quota può essere aumentata di 2 punti percentuali, da destinare esclusivamente al sostegno delle coltivazioni proteiche.
Chi in passato ha allocato più del 10% ai pagamenti accoppiati può portare il sostegno accoppiato previsto dalla riforma oltre il 13%. Questo aiuto rappresenta un sostegno alle produzioni considerate in difficoltà ma che hanno importanza dal punto di vista economico, ambientale o sociale ed è mirato a mantenere i livelli di produzione correnti.
L’aiuto può essere concesso per sostenere la fornitura di materia prima per l’industria di trasformazione locale, per evitare il rischio di abbandono o per compensare eventuali perturbazioni di mercato. I comparti che possono accedere all’aiuto sono quelli che hanno storicamente goduto di pagamenti diretti, tranne il tabacco. È inoltre esclusa la vitivinicoltura.
Sinonimi: Accoppiamento, Sostegni accoppiati, Pagamenti accoppiati
Fonte: Agriregionieuropa