Padova: mercato di Piazza delle Erbe
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4 Settembre 2023
Il mercato più importante e antico di Padova si svolge tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta. Fin dall’antichità questo posto era già sede di scambi commerciali, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici. Le due piazze son divise dal Palazzo della Ragione, chiamato dai padovani “il Salone“.
Padova e il suo mercato sono una cosa sola. Non è possibile visitare questa città senza fare un salto al mercato in piazza delle Erbe, che è la piazza principale, su cui si affaccia anche il Palazzo della Ragione.
Anticamente era detta "Della Biada" e poi "Del Vino" per i mercati che vi si facevano. Si vendevano anche ferro lavorato, verdure, frumento, legumi e crusche. Era considerata un centro di vendita di merci poco pregiate e sotto i portici del Salone si esponevano stuoie e cerchioni per i mastelli da bucato e per le botti. Le scale da cui si accedeva al Palazzo della Ragione venivano chiamate la "Scala dei ferri lavorati", l'unica tuttora accessibile, e la "Scala del vino", dal nome dei prodotti principalmente venduti in questa piazza.
Qui era l'arrivo della Corsa del Palio che partiva dalla Volta Barozzo. Come premio al vincitore veniva dato un drappo di seta (o palio, da cui il nome), un'oca al secondo e una civetta al terzo. Dalla balconata del Palazzo della Ragione, dal 1838 venivano sorteggiati i numeri del Lotto, gioco popolare istituito dalla Repubblica di Venezia nel 1734. Nell'estrazione del 1° gennaio le monache del Monastero annesso alla Chiesa di S. Pietro, che in seguito venne soppresso, fecero una grossa vincita e dovettero mandare a prelevare i denari con una carriola.
La piazza, oggi come in passato, è ancora sede di uno dei più pittoreschi mercati all'aperto, con le bancarelle degli "scariolanti" che ricoprono quasi tutta la superficie, a complemento della quadruplice fila di botteghe sotto il Salone. Ogni mattina, attorno alla fontana che fu collocata nel 1930, le variopinte bancarelle di fiori adornano e colorano la piazza.
Dalle fila di botteghe e banchi sciorinanti le loro merci - 65 per la precisone - il mercato si protende verso il centro circostante. Affaccendarsi di venditori, accalcarsi di acquirenti, vagare di sfaccendati, creano quell’animazione, quel brusio, quell’atmosfera che fanno d’ogni mercato in ogni città la manifestazione più viva e genuina dell’anima del popolo.
Si tratta di botteghe nelle quali, almeno in alcuni casi, di generazione in generazione le famiglie si sono tramandate il mestiere e hanno mantenuto la continuità merceologica, all’interno dell’architettura storica. È il luogo per eccellenza dove fanno bellavista le cose più preziose del patrimonio enogastronomico modenese, piazza reale e non virtuale pronta ad accogliere e stupire, come ha sempre fatto, i turisti in visita alla città.
È bello venire a fare la spesa perché si può trovare la tradizione migliore della gastronomia modenese, conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo, ma anche perché è ancora possibile scambiare due chiacchiere, salutarsi con gli sguardi e con la voce, fare un commento sulla vita in generale, sui figli che crescono, sulla partita giocata il giorno prima, a volte con ironia, sempre con una cordialità spontanea e vitale. Non mancano mai eventi, spettacoli, iniziative culturali.
Insomma, il Mercato Albinelli non è solo un luogo in cui fare la spesa tutti i giorni, è piuttosto uno spazio in cui la modenesità si vive, si respira e si trasmette in modo positivamente contagioso. Non a caso, circa 30 mila visitatori affollano ogni settimana i vari banchi della frutta, del pesce, delle carni, ecc.
Per saperne di più, visita mercatoalbinelli.it
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