L’Italia ha perso il 28% delle terre coltivate

L’ultima generazione è responsabile della perdita di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell'abbandono della ruralità e delle aree interne causato da modelli di sviluppo sbagliati.

In occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità istituita dall’Onu e dedicata quest’anno al macrotema “Cibo, mangimi e fibre”, la Coldiretti dettaglia i passi indietro fatti dall’agricoltura nel nostro Paese.

«L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni ha ridotto la superficie agricola utilizzabile ad appena 12,8 milioni di ettari».

Riconoscere il ruolo ambientale, sociale, culturale ed economico dei contadini

Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono – continua Coldirettil’Italia è chiamata a difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola.

Su un territorio meno ricco e reso più fragile dal consumo di suolo – sottolinea la Coldiretti – si abbattono i cambiamenti climatici con una decisa tendenza al surriscaldamento con il moltiplicarsi di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, con passaggi sempre più rapidi dal maltempo alla siccità, che compromettono le coltivazioni nei campi. E costano oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

«Un Paese piovoso come l’Italia trattiene solo l’11% dell’acqua a causa di carenze infrastrutturali: occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione – dichiara il presidente Coldiretti Ettore PrandiniBisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza. Per lo sviluppo sostenibile del Paese abbiamo ingegnerizzato e condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti la messa in cantiere di una rete di circa mille laghetti nelle zone di media montagna da utilizzare per la raccolta dell’acqua da distribuire in modo razionale ai cittadini, prima di tutto, quindi all’industria e all’agricoltura».


rurability sostiene l’importanza della terra, del cibo e del ruolo primario di contadini e allevatori: scopri il manifesto BioSlow

L’Italia ha perso il 28% delle terre coltivate

Condividi con amici e follower...

SEMPRE INFORMATA/O!

Per rimanere aggiornata/o sulle novità di SIMTUR (eventi, progetti, attività, notizie dai territori), non dimenticare di seguire la pagina Facebook.
Il bottone "Mi piace" è importante ma non più sufficiente: è necessario cliccare sui 3 puntini e spuntare la voce "Segui".

Segui SIMTUR su Facebook

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!

E' sufficiente inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo e accettare la privacy policy per iniziare a ricevere la newsletter di SIMTUR.
Se ti fa piacere, puoi anche iscriverti al canale Telegram. È gratis e puoi annullare l'iscrizione in qualsiasi momento, senza impegno...

Un paesaggio al giorno...

Per essere parte del cambiamento non è necessario essere eroi

Per essere parte del cambiamento non è necessario essere eroi

Sottoscrivi il manifesto di valori BioSlow ed entra a far parte della rete nazionale! L'adesione è gratuita ma non priva di impegni: porta il tuo contributo, condividi le tue idee, attivati e diventa subito protagonista...